L'attrice se ne è andata a 77 anni nella sua casa di Beverly Hills, assistita dalla figlia, l'attrice Jamie-Lee Curtis (In una foto di famiglia)
* HITCHCOCK LA RESE CELEBRE La Leigh, divenne celebre per la scena del film di Alfred Hitchcock, "Psycho", in cui si fa pugnalare sotto la doccia
* CARRIERA L'attrice aveva affiancato attori del calibro di James Stewart, John Wayne e Frank Sinatra in pellicole famose uscite sul grande schermo a partire degli anni '40, e fino al 1960.
Sicuramente vi restò anche intrappolata ma quella scena, 45 secondi di pugnalate sotto una doccia, la rese famosa in tutto il mondo.
Janet Leigh, morta ieri all'età di 77 anni (li aveva compiuti il 6 luglio scorso), è stata per tutti la ladra Marion Crane, massacrata dallo psicopatico Norman Bates in 'Psycho' di Alfred Hitchcock, uno dei film più famosi della storia del cinema.
Quel ruolo, e soprattutto quella scena nel motel di Norman Bates, la fece diventare un personaggio culto del cinema perchè mai l'orrore della morte era stato così ben ritratto in un film. Quel ruolo del 1960 le portò la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista e la fama mondiale.
Per girare la scena Hitchcock impiegò 70 sequenze da due-tre secondi ciascuna e la Leigh passò sette giorni nella doccia per completare le riprese. Non era nuda mentre girava ma indossava un vestito color carne. Sulla scena la Leigh scrisse persino un libro nel 1995, «Psycho: Behind the Scenes in the Classic Thriller» in cui confermava che non era stata più in grado, dopo quel film, di fare la doccia.
«Non è stata una trovata pubblicitaria», spiegava l'attrice. La Leigh arrivò al ruolo di Marion Crane dopo che Hitchcock scartò, per varie ragioni, una lunga serie di candidate: Eva Marie Saint, Martha Hyer, Hope Lange,Shirley Jones e Lana Turner. Per quel ruolo la Leigh vinse un Golden Globe ma non l'Oscar che le fu soffiato nel 1960 da Shirley Jones, coprotagonista del 'Figlio di Giuda' con Burt Lancaster; Oscar che sfuggì, peraltro, anche a Hitchcock, battuto da Billy Wilder con 'L'appartamento'.
La scena della doccia fu disegnata interamente da Saul Bass ma non fu diretta da lui. La troupe bloccò i fori centrali della doccia, il cui abitacolo era in realtà composto da quattro pareti smontabili, in modo che l'acqua che scendeva andasse oltre l'obiettivo della camera. Hitchcock chiese alla troupe che l'acqua diventasse improvvisamente gelida nel momento in cui Marion viene accoltellata.
Non fu quello l'unico scherzo ai danni della Leigh: il regista, infatti, volle provare l'efficaciadel cadavere della madre di Norman, mettendolo nel camerino della Leigh ed ascoltando quanto urlasse forte quando lo scoprì.
Per simulare il sangue usato nella doccia Hitchcock utilizzò sciroppo di cioccolato. Il regista aveva concepito la scena della doccia senza colonna sonora, completamente muta, ma il musicista Bernard Herrmann compose ugualmente un brano e Hitchcock cambiò immediatamente idea quando lo ascoltò.
Anthony Perkins, che nel film interpretava Norman Bates, non partecipò alle riprese di questa scena, perchè era impegnato a New York nelle prove di una commedia teatrale. Inizialmente il lancio del film fu bloccato dalla censura che sosteneva che durante la scena della doccia si vedesse un capezzolo di Janeth Leigh. Hitchcock rimandò il film alla commissione censura senza tagli, nessuno notò che non erano stati operati tagli e il film fu lanciato senza problemi.
Hitchcock chiese che al pubblico fosse vietato l'ingresso in sala a film iniziato per il semplice fatto che era pubblicizzato come un film in cui recitava Janeth Leigh, il cui personaggio veniva ucciso nella prima metà del film.
LA CARRIERA Jeannette Helen Morrison, questo il vero nome della Leigh,era nata a Merced, in California, nel 1927. Figlia di un agente immobiliare, era già sposatae divorziata prima di diventare modella e attrice.
Fu scoperta alla Mgm da Norma Shearer che la fece debuttare nella 'Cavalcata del terrore' del 1947 diretto da Roy Rowland. Bionda, magra e sensuale, la Leigh si specializza in ruoli da ragazza ingenua interpretando film importanti come 'Atto di violenza' di Zinneman e 'Lo sperone nudo' di Mann.
Il 4 giugno 1951 le nozze (erano le terze dopo quelle con John Carlyle e Stanley Reames) con Tony Curtis (il matrimonio durò undici anni) con cui recita nel 1953 in 'Il mago Houdini' e, successivamente, nello 'Scudo di Falworth' e 'I vichinghi'.
Dall'attore di 'A qualcuno piace caldò ha avuto le due figlie, le attrici Jamie Lee(protagonista di 'Un pesce di nome Wandà) e Kelly Curtis. Negli anni Cinquanta dà prova di riuscire anche incommedie brillanti e musical come 'Più morto che vivo', 'Mia sorella Evelina', 'Ciao, ciao Birdie' e 'Scaramouche'.
Poi i due ruoli chiave della sua carriera: è Susan Vargas nel thriller 'L'infernale Quinlan' di Orson Welles e, soprattutto, è Marion Crane, ladra sfortunata e uccisa a pugnalate sotto la doccia in 'Psycho' di Hitchcock con l'urlo più famoso della storia del cinema.
Dopo il successo del film, intrappolata anche nel ruolo affidatole dal maestro del brivido, dirada le apparizioni cinematografiche lavorando molto in tv. Il successo porta anche alla fine del matrimonio con Curtis: nel 1962 Janet sposa il suo quarto marito, Robert Brandt,che è stato al suo fianco fino alla morte.
Al cinema interpreta 'Va e uccidi' di Frankenheimer, 'Tre sul divano' con Jerry Lewis e, più recentemente, qualche thriller-horror in nome del ruolo che l'aveva resa famosa come 'La notte della lunga paurà, 'Fog' di Carpenter, 'The Horror Show', 'Halloween 20 anni dopo' e l'ultimo film 'A fate totally worse than death' del 2000.
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